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                                     Perché non tutti imparano per tutta la vita? - Why isn't everyone lifelong learning?                   


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Dicembre 2019. Il sito riparte dall'idea di una scuola a misura "mia", di una classe nella quale sia chi è lì per apprendere sia chi è lì per insegnare imparano e fanno cultura!

"Essere istruiti non riguarda più quanto sai,  ma avere le capacità e la motivazione per  l''apprendimento permanente,       

                                                           in modo da poter apprendere nuove conoscenze ogni volta che è necessario."

 

Anno 2020

Il 14 Gennaio 2020 è iniziato a Barga un corso di Informatica pratica per adulti, anche per quelli che partono da zero!

In realtà i corsi sono due: cioè due gruppi in orari diversi: con inizio alle 16,30 ed alle 18,15.

L‘egida è quella dell’UNITRE-BARGA.

La stecca è quella del prof. Luti (Renato Luti) che porta avanti il testimone di Adulti Ancora A Scuola.

Le date delle lezioni, s.i., sono: Gennaio 14,21,28; Febbraio: 4,11,18, 25; Marzo: 3,10,17. per un totale di 15 ore per corso.

L’aula informatica è messa a disposizione dall’Istituto Superiore di Istruzione di Barga, in Canteo o Via dell’Acquedotto.

Se qualcuno è interessato è invitato a farci visita in quegli orari per “toccare con mano” che cosa vuol dire frequentare il corso di informatica pratica di base. Caso mai si aggrega.

Il proiettore dell’aula non funziona bene, quindi il Prof. ha portato il suo, appoggiato su una scatola e fatti i collegamenti con il computer didattico ogni corsista riesce bene a vedere e a seguire le spiegazioni, quindi esegue praticamente e individualmente sul pc che ha di fronte a sé, memorizza i file lavorati sulla propria penna-USB per poterseli portare dietro a casa e riportarli poi in aula.

Quando abbiamo fatto queste foto, alla quinta lezione, c’erano diversi assenti, anche per l’influenza stagionale.

Il metodo di insegnamento

Didattica modulare e ricorrente

Gli apprendenti sono adulti, è un fatto a tenere bene in considerazione. Gli adulti, anche se hanno ricordi legati a modelli didattici della scuola del mattino, sono legati ad altre categorie:

  • la consapevolezza della autonomia della scelta: personale è stata la decisione di rientrare in formazione;

  • Il patrimonio di esperienze possedute: il soggetto adulto consapevolmente, ma molto spesso anche inconsapevolmente, possiede un patrimonio di esperienze che devono divenire risorse per l’apprendimento;

  • la disponibilità ad apprendere nuove cose ( procedure, lingue, abilità ), nella scuola per adulti che non è ”obbligatoria”;

  • la prospettiva temporale dell’adulto delimita gli ambiti in cui i nuovi apprendimenti possono essere applicati: è più disponibile ad acquisire conoscenze per risolvere problemi e per soddisfare aspettative personali piuttosto che a ricostruire astratti percorsi teorici.

Il compito dell’insegnante consiste nel creare le condizioni in cui questi quattro criteri fondamentali possano essere riconosciuti e agiti dallo studente adulto, e questo viene favorito dal proporre saperi in situazione piuttosto che saperi disposti secondo statuti disciplinari e classificatòri.

Il sistema di valutazione coincide con l’autovalutazione e con la programmazione del raggiungimento delle competenze.

L’atteggiamento frontale dell’insegnante in classe è declinato nel senso dell’accoglienza e del coinvolgimento nei momenti di lezione, allontanandosi dal secco atteggiamento predittivo: l’obiettivo è la crescita dei corsisti in competenze, non la corretta e asettica dimostrazione di conoscenze accademiche da parte del docente e non la trasmissione pedissequa del contenuto programmatico accademico. La competenza disciplinare del docente è una ricchezza già valutata! Il contenuto programmatico è indispensabile come obiettivo disciplinare cui accompagnare i discenti.

E’ produttivo un tempo lezione nel quale tanti/tutti si mettono in gioco e dove l’insegnante sa ascoltare , sa avvicinarsi all’apprendente e incoraggiare. Il prof. correggere il necessario e a conclusione, non ad ogni improprietà: gli studenti sanno apprezzare la tolleranza dell’errore, non la intendono come incompetenza o lassismo del docente. L’insegnate insomma non deve essere pedante.

Nell’aula informatica, la prima competenza che va risvegliata nell’adulto è comprensione (attitudine all’ascolto, alla attenzione) ; la seconda competenza da curare è la prontezza per esecuzione dei comandi; la terza competenza è lo svolgimento di più funzioni contemporaneamente (multitasking ovvero multiprocessuale): orecchio-mente, occhio, mano, dita. Cioè in aula spesso è necessario ascoltare, capire, interagire contemporaneamente con il video, la tastiera e il mouse. Sul livello di acquisizione di queste competenze basilari si possono misurare i progressi di efficace esecuzione e quelli di comprensione della logica che sta sotto al sistema di finestre e comandi/opzioni comunemente presenti in ogni momento lavorando al personal computer.  Progressivamente lo studente (adulto o meno) passa dalla esecuzione alla produzione. Come quando da alunni dopo aver imparato a scrivere lettere e parole che corrispondono ad idee siamo passati a produrre i pensierini e poi i temi.

Il docente durante la lezione deve fare esplicito riferimento alla operatività di ogni corsista,  nella lezione deve prevedere tempi sia per la comprensione che per la esecuzione.

Le esercitazioni saranno da prima univoche, uguali per tutti, per poi progressivamente prevedere occasioni divergenti, così che la esecuzione preveda autonome scelte o varianti da parte del singolo corsista. Questo serve a rievocare la consapevolezza della autonomia della scelta, gratificante ed adrenalinica.

La memorizzazione delle procedure di lavoro col personal computer si consolida attraverso la ripetizione della esecuzione.

Questo significa che, soprattutto in corso per principianti,  raramente lezioni sporadiche di uso del pc portano a persone competenti; quando il corso preveda una lezione a settimana, è conveniente che ogni corsista si eserciti comunque almeno a giorni alterni. La confidenza con lo schermo, la testiera ed il mouse liberano energie e attenzione verso le nuove consegne operative che arrivano via via più complesse di lezione in lezione.

Nella didattica ricorrente e modulare, ogni incontro-lezione (minimo di 1 ora e mezza) deve essere assemblato come un modulo autoportante; senza la necessità che le nozioni siano legate diacronicamente (= non posso fare il dopo se non conosco l prima), il discente può apprendere da ogni lezione senza che sia indispensabile aver assistito alle lezioni precedenti. L’insegnante sa trovare  spesso il modo e il tempo per ricordare riepilogare riproporre le conoscenze/nozioni già illustrate. L’assenza alla lezione diminuisce comunque la efficacia dello studio e della acquisizione di abilità. In tali casi la valutazione finale con più probabilità rileverà le lacune di competenza del discente.

 

…. poi scriveremo di valutazione e autovalutazione

 

Domanda: Questo corso di Informatica di Base per Adulti svolto secondo il metodo sopra illustrato, in sostanza cosa sta insegnando ed in che modo?

Risposta: Dal punto di vista dei contenuti, in ogni lezione il prof. presenta quatto settori di conoscenza: che corrono assieme o che concorrono alla realizzazione delle esercitazioni pratiche del corso:

  • il sistema operativo windows

  • la videoscrittura e videocomposizione

  • internet come strumento e come fonte

  • creazione memorizzazione spostamento modifica dei files

I contenuti del corso scorrono come su quatto verghe di un treno e come nelle ferrovie a volte scorrono parallelamente, altre volte si intersecano e si sovrappongono come i molti binari e scambi nei pressi delle grandi stazioni, e altre volte ancora si allontano di molto per poi ricongiungersi a coppie o in tre o in quartetto secondo la complessità degli apprendimenti necessari.


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Ultimo aggiornamento: 04-04-20.